mercoledì 24 gennaio 2018

Perché gli spaghetti di soia si attaccano?

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La Cina è vicina? Gli spaghetti di soia lo sono ancora di più.
Onnipresenti in tutti i ristoranti giappo/cinesi, questi spaghetti che qualcuno chiama anche vermicelli, sono molte volte confusi con gli spaghetti di riso, dato che crudi si somigliano moltissimo.

Hanno pari dimensione e stessa colorazione. Una volta cotti però, gli spaghetti di riso assumono un colore bianco intenso, e una consistenza più similare agli spaghetti di grano nostrani. A differenza di quelli di soia in cottura diventano quasi trasparenti, e la loro consistenza è più elastica e "morbida".

Chiamarli Noodles non è un vero e proprio errore. Sarebbe un po’ come dire "spaghetti", anche se comunemente con tale termine, si fa riferimento a un tipo di pasta. Generalmente realizzato con farina, acqua e uova.
Viene tuttavia adoperato anche nell'indicare gli spaghetti di soia.
Quelli utilizzati per il presente post riportavano la dicitura sulla confezione "Vermicelli di Soia"

Questa tipologia di pasta proviene da un legume, i fagioli di soia. Non sono però prodotti con farina di soia, altamente proteica, bensì con amido di soia. Così venendo a mancare la maggior parte delle proteine, diventa simile per calorie e valori nutrizionali, agli altri tipi di pasta.

Veniamo alla cottura, perché si attaccano? Probabilmente trattiamo questa "pasta" come le altre tipologie di pasta, sbagliando il processo di cottura.

La tecnica casalinga più diffusa è questa:

Bollire l'acqua, chiudere il fuoco e immergere gli spaghetti, cuocerli alcuni minuti, e quindi trasferirli in un tegame al fine di condirli con la salsa.
Taluni in alternativa invece di cucinarli in acqua bollente, li fa ammollare in acqua fredda.
Questi processi hanno evidentemente delle imperfezioni, in quanto spesso La pasta s'incolla ed è immangiabile.

Cottura corretta degli spaghetti di soia:

- Tempo e attenzione sono necessari a favore della realizzazione.
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- Portare a ebollizione una pentola d'acqua, la salatura è opzionale. Molti di questi piatti contengono nel condimento la salsa di soia in se già salata.
- Raggiunta l'ebollizione spegnere la fiamma, e aspettare un paio di minuti, poiché la cottura giusta per questa pasta è intorno ai 90°.
- Calare la matassa di spaghetti intera, non cercare di aprirla o dividerla, altrimenti si frantuma in mille pezzi.
- Seguire i tempi di cottura solitamente scritti sull’incarto degli spaghetti, è consigliabile assaggiare ogni minuto, così da trovare la consistenza gradita.
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- Scolare gli spaghetti in uno scolapasta e passarli sotto l'acqua fredda, questa operazione oltre a fermare la cottura, non fa attaccare tra loro i vermicelli. In pochi sanno che questa pasta può anche essere consumata fredda.

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- A questo punto può essere saltata in padella con il condimento precedentemente preparato.
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L’articolo è genericamente rivolto alla sola cottura degli spaghetti di soia "in bianco", lascio comunque la preparazione del sugo che ho utilizzato per l’accompagnamento dei vermicelli. Il motivo risiede nella bontà che ne è scaturita.
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La ricetta chiamata "Spaghetti di soia arrugginiti" a causa del colorito che hanno preso. Le quantità sono rigorosamente a occhio.

Ingredienti e procedimento:

- Soffritto di olio EVO e scalogno
- Carote, zucchine e cavolo nero tagliati a pezzetti
- Funghi misti e alga wakame
- Salsa di soia e pepe
- Chinese Chilli Paste with Maldive fish a chi piace il piccante.
- Cuocere il tutto quanto basta.

Buon appetito!

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